Il gres porcellanato è molto amato dalle persone per vari motivi. Il primo è la sua durezza e resistenza, grazie alla quale un pavimento in gres porcellanato può durare decenni senza particolari operazioni di manutenzione. Questo materiale, infatti, è molto resistente all’usura dovuta al tempo e agli urti, così come alla formazione di macchie e aloni.
Questa resistenza è dovuta al processo a cui viene sottoposta la ceramica di cui è costituito il gres, la quale viene cotta in forno ad elevate temperature. In questo modo, la ceramica s’indurisce e la sua porosità viene molto ridotta, così da diventare impermeabile all’acqua. Dopo questo processo, però, la piastrella di gres ha dei bordi irregolari che comportano degli svantaggi tecnici ed estetici: questo problema viene risolto con una lavorazione di rettifica. Vediamo qui cosa è e quando scegliere il gres porcellanato rettificato.
Gres porcellanato rettificato: cosa è
Come dicevamo, a fine cottura le piastrelle di gres hanno dei bordi irregolari: per risolvere il problema le piastrelle vengono rifinite con la rettifica, una lavorazione che rende i bordi perfettamente lisci e fa sì che gli angoli abbiano spigoli di 90 gradi. Questo risultato viene ottenuto grazie a delle frese che lavorano sulle piastrelle livellando le irregolarità dovute alle leggere curvature che si formano durante la cottura della ceramica.
Distinguere una piastrella di gres porcellanato rettificato da una non rettificata non è semplice però ci sono degli indizi che possiamo ricercare: infatti, una piastrella rettificata si riconosce per via delle sue forme perfettamente lisce e gli spigoli di 90 gradi. Per avere una conferma ulteriore, si possono toccare i bordi e gli angoli, così da verificarne l’uniformità.
Quando scegliere il rettificato
Il gres porcellanato rettificato ha dei vantaggi sia a livello tecnico che estetico che ci dicono quando sceglierlo. Le piastrelle di gres non rettificato hanno bordi irregolari e questo vuol dire che ogni piastrella è diversa dalle altre: ciò significa che quando si vanno a posare, le piastrelle non combaciano mai fra loro. Per risolvere il problema vengono adottate delle fughe più grandi, di 4 mm, così da poter allineare le piastrelle e nascondere la loro disuniformità.
Con il gres porcellanato rettificato questo non avviene: grazie alla rettifica, infatti, le piastrelle diventano tutte uguali fra loro, così da combaciare durante la posa a terra. Questo consente di usare delle fughe più piccole, di 1-2 mm. In teoria, con il gres porcellanato rettificato non sarebbero nemmeno necessarie le fughe visto che le piastrelle combaciano perfettamente fra loro, ma queste vengono comunque messe per evitare che col tempo le mattonelle si danneggino a causa dei movimenti di assestamento a cui ogni edificio è soggetto.
Grazie a queste fughe minime, il gres porcellanato rettificato è molto vantaggioso dal punto di vista delle pulizie: pulire questo pavimento, infatti, è molto più facile e veloce perché si accumulerà pochissimo sporco e batteri nelle fughe.
Queste piccolissime fughe comportano un importante vantaggio anche dal punto di vista estetico: il gres porcellanato, infatti, piace molto perché può essere realizzati con diversi effetti che riproducono l’aspetto estetico di altri materiali.
Ad esempio, l’effetto legno riproduce l’aspetto del parquet e l’effetto marmo quello del marmo; ci sono altri effetti che imitano l’aspetto del cotto, della pietra naturale, e così via.
Avendo una fuga quasi impercettibile di 1-2 mm, i colori e le sfumature del gres porcellanato si estendono sul pavimento in modo praticamente continuo, senza quasi essere interrotti e questo aumenta la bellezza del pavimento, che sarà ancora più simile al parquet o al marmo.
